Su Alternative Energy leggiamo che un team di ricercatori cinesi e statunitensi stanno lavorando alla possibilità da un lato di risolvere il problema delle risorse idriche attraverso la desalinizzazione e dall’altro di produrre energia elettrica dalle acque di scarico.
La desalinizzazione dell’acqua può essere ottenuta anche senza un input di energia elettrica oppure l’alta pressione dell’acqua, ma anche attraverso la materia organica presente nelle acque di scarico. Il fulcro della ricerca è quindi quello non solo di risparmiare energia nel desalinizzare l’acqua, ma anche nel produrne a basso costo e nel frattempo trattare le acque reflue. In una cella sono posti i batteri che degradano la materia organica insieme alle acque reflue o ad altri nutrienti. In un’altra c’è solo acqua. Un elettrodo, inserito in entrambe le celle, viene utilizzato per produrre energia elettrica durante la fase di attività batterica.
Una terza cella, posta tra le prime due, ha delle membrane che lasciano passare solo determinati ioni tra l’elettrodo positivo e quello negativo. Qui viene dissalata l’acqua. Quando i batteri iniziano a degradare la materia organica delle acque reflue, generano anche un’attività ionica che può essere utilizzata per ottenere acqua potabile grazie alla desalinizzazione. Un esempio di risparmio energetico, trattamento dei rifiuti organici, produzione di energia elettrica e di acqua potabile.
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