Il voto regionale in Puglia, Campania e Veneto tra conferme della vigilia e le prospettive sull’ambiente e la green economy.
Le urne si sono chiuse: domenica 23 e lunedì 24 novembre si è tenuto il voto regionale in Puglia, Campania e Veneto, con circa 13 milioni di elettori coinvolti. Quello delle scorse ore è stato un test importante perché si votava in tre delle regioni più popolose d’Italia, coinvolgendo circa un quarto degli aventi diritto dell’intero territorio nazionale. Un voto che però aveva praticamente un esito scontato e dalle prime proiezioni si è confermato quel dato prevedibile.

La tornata elettorale consolida alcuni trend attesi, a partire da quello dell’astensionismo, con il numero degli elettori in calo già nella giornata di ieri in tutte e tre le Regioni. Il secondo dato riguarda chi ha vinto e chi ha perso e questo non ha avuto sorprese, coi numeri che ribadiscono la conferma del centrosinistra in Campania e Puglia e la vittoria del centrodestra nel Veneto, dove peraltro la maggioranza è stata schiacciante.
Nello specifico, in Puglia, il candidato del centrosinistra, Antonio Decaro (Pd e alleati), partiva come favorito e dovrebbe ottenere una vittoria netta: pesa sicuramente il forte astensionismo, contro cui si era battuto lo stesso ex sindaco di Bari ed europarlamentare, sollecitando al voto anche se per un candidato diverso da lui. Quindi in Puglia, come in Campania, si va verso un’era di continuità moderata o spinta di rinnovamento nel solco del centrosinistra.
Dicevamo della Campania: qui il governatore uscente Vincenzo De Luca (Pd) lascia il testimone, a quanto pare, all’ex presidente della Camera, Roberto Fico, candidato del centrosinistra unito, ma come noto esponente del Movimento 5 Stelle. Si trattava di una sfida più serrata, ma comunque l’esito appare favorevole alla coalizione progressista. In Veneto, invece, con la fine dell’era di Luca Zaia, il centrodestra si conferma con Alberto Stefani, deputato della Lega, netto vincitore della tornata elettorale.
Con un governo di centrosinistra guidato da Decaro, in Puglia, potremmo vedere un rilancio delle politiche ambientali: la Regione ha già forti potenzialità in settori come rinnovabili e agricoltura sostenibile. Decaro, da sindaco di Bari, ha maturato esperienza su politiche urbane sostenibili, che potrebbero tradursi in incentivi alla transizione energetica regionale. Potrebbero infine essere potenziati i fondi europei per progetti “green” su infrastrutture, rigenerazione urbana e mobilità sostenibile.
In Campania, se Fico dovesse confermarsi come dalle prime proiezioni, potrebbe esserci una forte spinta verso politiche green più ambiziose, viste le alleanze con M5S e forze di sinistra che storicamente favoriscono la transizione ecologica. Tante sono le sfide aperte per la Regione della Terra dei Fuochi. Infine, il Veneto: qui il centrodestra potrebbe favorire investimenti in rinnovabili se visti come opportunità di crescita economica.
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