Dopo i nuovi richiami alimentari per un potente pesticida presente in alcuni lotti di spezie, si teme che l’allarme riguardi la presenza di clorpirifos.
Nelle scorse ore, il Ministero della Salute italiano ha notificato il richiamo di un lotto di chiodi di garofano a marchio Metro Chef venduto nei supermercati, a causa della presenza di pesticidi oltre i limiti legali. Non si tratta di un caso isolato, infatti, erano già stati segnalati richiami di chiodi di garofano di altri marchi – Primia, Selex, Conad, Don Jerez, quest’ultimo venduto nel discount Eurospin – sempre per valori oltre i limiti di legge.
Così come negli altri richiami, anche nel caso del marchio Metro Chef si fa riferimento a un solo lotto, il numero L06056C, con termine minimo di conservazione stimato in data 29/02/2028. Si tratta, rispetto agli altri casi segnalati, di un lotto diverso e con una data di scadenza diversa, ma a quanto pare tutti i richiami sarebbero legati tra di loro e avrebbero a che fare con la stessa azienda che li confeziona, ovvero la Drogheria e Alimentari Spa, con sede a Scarperia e San Piero, in provincia di Firenze.
Cosa sta accadendo a questi lotti di spezie che vengono richiamati in queste ore in Italia? Per capirlo, bisogna fare riferimento, a quanto pare, alle segnalazioni del Sistema RASFF, ovvero il sistema europeo di allerta alimentare, che nelle scorse settimane aveva parlato della presenza di un pesticida noto come clorpirifos, nel corso di alcuni autocontrolli effettuati in territorio francese. Il pesticida era presente in quantità pari a 0,038 mg/kg rispetto al limite consentito di 0,01 mg/kg.
Sembra che tra i Paesi di importazione dei chiodi di garofano finiti sotto la lente di ingrandimento ci sia anche l’Italia e per tale ragione si ritiene che sia proprio il clorpirifos il pesticida rilevato nei controlli dei lotti venduti in diversi supermercati e discount, sebbene non esista al momento alcuna comunicazione ufficiale al riguardo. Ma che cosa è esattamente il clorpirifos, come funziona e quali rischi porta per la salute? Cerchiamo di capirlo in breve.
Occorre sapere che si tratta di un pesticida usato ormai da sessant’anni per controllare insetti che masticano o succhiano: il suo utilizzo come insetticida è diffusissimo soprattutto per mais, cotone, frutta, ortaggi. Ma ad esempio negli USA è vietato dal 2021 dall’Agenzia per la protezione ambientale su tutti i tipi di alimenti e secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, il clorpirifos non soddisfa i criteri di sicurezza previsti dalla normativa europea, in quanto potrebbe avere rischi per la salute umana.
Si parla in particolare di effetti genotossici e neurologici durante lo sviluppo umano e per tale ragione da diversi anni ci sono discussioni e regolamentazioni che limitano o bandiscono il suo utilizzo. Nello specifico dei rischi per la salute umana, la questione verte su diversi aspetti: l’esposizione cronica, gli effetti sul sistema nervoso e gli effetti durante lo sviluppo fetale e infantile. Solo per fare un’esempio, alcuni studi epidemiologici hanno associato l’esposizione al clorpirifos con autismo, deficit di memoria, disturbi dell’attenzione e altro.
Inoltre, l’EFSA ha espresso preoccupazioni circa la possibilità che il clorpirifos possa danneggiare il DNA, ma non solo: questo pesticida può agire anche come interferente endocrino, alterando il sistema ormonale, per non parlare di molti altri rischi connessi alla salute e delle conseguenze che vanno da vomito e diarrea fino a conseguenze molto più gravi, sebbene in rari casi. Particolarmente vulnerabili sono donne incinte con i loro feti, bambini molto piccoli e chi lavora nel mondo dell’agricoltura.
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