Domani scuole chiuse in Umbria: alle 16:05 è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.4 percepito in tutta la regione e oltre, da Terni a Firenze. Tutti i dettagli.

Una forte scossa di magnitudo 4.4 e profondità di 10 km è stata registrata nella giornata di oggi, 9 marzo 2023, alle 16:05 con epicentro a Umbertide. Terrore e panico per i cittadini che si sono riversati sulle strade per evitare il peggio. Domani scuole chiuse e microlesioni ad alcuni edifici. Tutti i dettagli.
Scossa di terremoto in Umbria: scuole chiuse e lesioni agli edifici

Terremoto in Umbria, oggi alle 16:05 con epicentro a Umbertide, in provincia di Perugia. La scossa di magnitudo 4.4 era profonda 10 km ed è stata avvertita nel perugino, tanto quanto ad Orvieto, Terni fino a Firenze. Molta gente è scesa per strada per scongiurare il peggio, domani le scuole in via precauzionale resteranno chiuse.
Non si registra ancora nessun ferito, nonostante ci siano alcune microlesioni ad edifici che verranno chiusi o monitorati. Moltissime le telefonate alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco per avere informazioni in merito alla potente scossa registratasi nel pomeriggio. Ad ora, nessun ferito, ma tanta preoccupazione tra i civili che temono ulteriori scosse di assestamento.
Non è la prima volta che in Umbria si registrano scosse di tale portata, essendo il confine umbro-marchigiano una zona altamente sismica e a rischio terremoto. Il sindaco della città conferma che, nonostante il traffico di chiamate da gestire, non è stata segnalata alcuna criticità né per quanto riguarda feriti né per edifici in pericolo di crollo.
La scossa si è sentita fino ad Arezzo e Siena
«Scossa di terremoto avvertita nelle province di Arezzo e Siena. Stiamo verificando con la sala operativa regionale la situazione. Stimata magnitudo tra 4.3 e 4.8 con epicentro provincia di Perugia», scrive il presidente della Toscana Eugenio Giani. A conferma del fatto che il terremoto di magnitudo 4.4 verificatosi oggi pomeriggio ad Umbertide, ad una profondità di 10 km, si è sentito fino ad Arezzo, Firenze, Terni, fino alle Marche e alla costa adriatica (oltre alla zona più interna).
«Il terremoto è avvenuto in un’area nella quale il meccanismo è quello estensionale, tipico della zona degli Appennini», afferma Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Si tratterebbe di una sorta di stiramento della crosta terrestre, proprio in corrispondenza degli Appennini che, secondo l’esperto, potrebbe estendere e allargare la zona dell’Italia Centrale.