E’ accaduto in Italia: hanno scoperto una corsa clandestina di cavalli e i responsabili ne hanno pagato subito conseguenze salate. Ecco dov’è successo

E’ accaduto in Italia: hanno scoperto una corsa clandestina di cavalli e i responsabili dell’organizzazione ne hanno pagato subito conseguenze molto salate. Il fatto è emerso attraverso un video testimonianza che ha mostrato il legame profondo tra questa tradizione e la criminalità organizzata.
Le immagini mostrano la corsa di motorini e cavalli lungo l’autostrada, mentre ai lati delle corsie si scatenavano fischi e clacson di incitamento dagli spettatori ai fantini. Attualmente, le indagini sono in corso e le Forze dell’Ordine dichiarano che non è la prima volta che si trovano a fronteggiare questo evento. Crescono i punti di ritrovo all’interno della provincia nei quali si organizzano queste manifestazioni abusive, talvolta messe in atto su terreni costruiti appositamente, altre volte bloccando strade pubbliche.
Corsa clandestina di cavalli: ecco dove è stata trovata in Italia

La manifestazione ha avuto luogo lungo l’autostrada Palermo-Catania. Normalmente i punti di ritrovo di queste corse clandestine sono Brancaccio, Paternò e Termini Imerese. Durante l’ultima competizione abusiva, le Forze dell’Ordine hanno scoperto anche un dettaglio più inquietante: uno dei cavalli che ha preso parte alla corsa è chiamato Es17. Questa sigla, indossata anche dai sostenitori nel corso della gara, rimanda a Emanuele Sibillo, un baby boss napoletano ucciso all’età di 20 anni durante la faida di camorra che ha coinvolto l’Alleanza di Secondigliano.
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La sigla, infatti, riprende le iniziali del suo nome, mentre il numero 17 sta per la diciassettesima lettera dell’alfabeto, la S. E’ morto nel 2017 mentre sviluppava una brillante carriera criminale ed è diventato un simbolo della criminalità del luogo. I suoi sostenitori gli hanno dedicato statue e altarini, sparsi per i vicoli di Napoli, i quali sono stati quasi subito rimossi dal Prefetto. Non mancano anche frasi e post d’ammirazione sui social network, per non parlare della serie Sky “ES17. Dio non manderà nessuno a salvarci”.
Anche il settore delle corse clandestine di cavalli ha reso Sibillo il proprio idolo: la Gen Z, a partire dai nati nel 1995, ha seguito su Instagram e Tik Tok i video legati alla preparazione del cavallo, collegati agli hashtag #palermo, #cavalli da corsa, #es17.
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In quanto all’ultima manifestazione, è solo una delle tante che i Carabinieri hanno già intercettato. Seguendo delle tracce, sono giunti ai presunti organizzatori di queste competizioni clandestine. Si tratta di tre uomini, di cui uno è stato già precedentemente condannato per appartenenza al clan mafioso Laudani. I tre volti appaiono anche nei video di Tik Tok.