I ricci si svegliano dal letargo: occhio alle buste dell’immondizia

I ricci cominciano a svegliarsi dal letargo con l’arrivo della primavera: attenzione alle buste dell’immondizia, cerchiamo di rispettare la fauna selvatica. Ecco come.

Ricci letargo
Ricco (Foto da Canva)

Con l’arrivo della primavera, una delle creature più riconoscibili del paesaggio notturno inizia a risvegliarsi dal suo letargo invernale: il riccio. Questo mammifero insettivoro può passare fino a sei mesi all’anno in ibernazione, sopravvivendo con le riserve di grasso accumulate durante l’estate.

I ricci si svegliano dal letargo: non inquiniamo l’ambiente

Riccio primavera
Riccio che sbuca (Foto da Canva)

Mentre è in letargo, il riccio abbassa la sua temperatura corporea e il suo metabolismo rallenta, riducendo così il consumo di energia. Tuttavia, quando le temperature iniziano a salire, il suo corpo reagisce a questi segnali e si prepara a uscire dal letargo. Inizia così il processo di risveglio: il riccio comincia a muoversi, lo stomaco si sveglia e inizia a cercare cibo.

Durante questo periodo cruciale, è importante ricordare che il riccio può essere particolarmente vulnerabile all’inquinamento ambientale. Il nostro impatto sull’ambiente può avere conseguenze significative sulla salute e sulla sopravvivenza di queste creature. Ecco alcune cose da tenere a mente per garantire che i nostri ricci siano al sicuro durante il risveglio dal letargo.

In primo luogo, evitate l’uso di pesticidi per i vostri giardini. Molti pesticidi contengono sostanze chimiche che possono essere nocive per i ricci e per altri animali selvatici. Lasciate che la natura faccia il suo corso e gestite la crescita delle piante in modo naturale: ad esempio, utilizzate metodi non tossici per controllare le infestazioni di parassiti e insetti.

In secondo luogo, evitate di utilizzare i mulini per giardino invece della pillola. I mulini a lama rotante possono ingoiare accidentalmente i ricci che stanno vagando attraverso il vostro giardino. Se possibile, tagliate l’erba con un decespugliatore.

Come rispettare l’ambiente e la fauna selvatica

Ricci
Letargo (Foto da Canva)

Il nostro impatto sull’ambiente può avere conseguenze significative sulla salute e sulla sopravvivenza della fauna selvatica. È importante che ogni persona faccia la propria parte per proteggere gli animali e le piante che chiamano casa la natura.

In primo luogo, evitare di utilizzare plastica monouso. La plastica monouso può finire per essere inghiottita dagli animali, causando problemi di salute e addirittura la morte. Invece, utilizzate contenitori riutilizzabili, come bottiglie d’acqua riutilizzabili o sacchetti della spesa riutilizzabili. In questo modo, si riduce drasticamente la quantità di plastica che finisce nell’ambiente, e si proteggono gli animali che vi abitano.

Inoltre, cercate di ridurre il consumo di energia elettrica. Il consumo di energia elettrica può influire sulla fauna selvatica, poiché i sistemi di generazione di energia possono fare a meno di costruzioni negli habitat degli animali o influire sulla qualità dell’aria e dell’acqua. Riducendo il consumo di energia elettrica a casa e aumentando l’uso di fonti di energia rinnovabile, si possono contribuire al mantenimento di un ambiente sano per la fauna selvatica.

In questo senso, è anche importante utilizzare i mezzi pubblici, andare in bicicletta o a piedi, se possibile. La quantità di traffico nelle strade e autostrade può avere un impatto molto negativo sulla fauna selvatica che cerca di attraversare strade molto trafficate.

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