La siccità sta mandando in tilt la natura, i ciliegi sono in fiore a febbraio è assurdo. Sono a rischio i raccolti estivi

Alcuni ciliegi stanno sbocciando ora che è febbraio, purtroppo il caldo anomalo sta causando questo tipo di conseguenze. La natura sta andando completamente in tilt, i fiori e le fave sono già spuntati mesi prima del previsto.
L’inganno della fioritura è un primo indizio che ci indica che dovremo affrontare un’altra estate con la siccità. Questo è quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del vasto campo di alta pressione destinato a durare giorni con alte temperature e nessuna precipitazione.
Un’altra estate di siccità
Alcune coltivazione vengono ingannate dal clima ed escono in anticipo con ortaggi in maturazione precoce e le piante da frutto che cominciano a fiorire fuori stagione con il rischio che il probabile ritorno del freddo e del gelo distrugga i raccolti.
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Con il caldo si estende l’allarme siccità dopo che l’anno scorso di è registrato il 30% di pioggia in meno, l’assenza delle precipitazioni significative con una temperatura a gennaio superiore di 0,96 gradi rispetto alla media storia lungo la Penisola.
Questa anomalia è più evidente al nord dove lo scorso anno sono cadute il 40% di precipitazioni in meno e la temperatura a gennaio 2023 è risultata di 1,41 gradi superiore alla media. Alla vigilia delle semine il fiume Po è a secco e al Ponte della Becca si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia.
Le difficoltà che hanno tutti i corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento basse indicano che c’è un problema importante di siccità. Lo scarso potenziale idrico potrebbe essere destinato anche a peggiorare. Bisogna prepararsi al peggio specialmente con l’arrivo del caldo estivo. Prima di tutto occorre provvedere alle coltivazione con risorse di acqua in modo da garantire i raccolti.
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La situazione sta apparendo peggiore dell’anno scorso quando si è registrato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti per la siccità. Il riso è già in meno quest’anno, parliamo di 8 mila ettari in meno. Anche le semine di mais preoccupano che servono per alimentare il bestiame per la produzione di formaggi e latte. È fondamentale realizzare un piano invasi per contrastare la siccità.