L’Unione Europea vorrebbe estendere la validità del protocollo di Kyoto fino al 2018 per cercare di tenere sempre più sotto controllo i gas serra. L’impresa però non sembra delle più semplice: oltre ad alcuni paesi membri sfavorevoli, ci sono gli Stati Uniti d’America, il Giappone e la Russia, oltre alle economie emergenti come Cina e India. Senza il loro contributo, però, il riscaldamento globale e tutte le sue devastanti conseguenze possono solo accelerare.
Il trattato di Kyoto è stato stipulato nel 1997, è entrato in vigore nel 2005 e rischia di scadere il prossimo anno, salvo proporoga: l’accordo avrebbe dovuto prevedere un impegno serio a cura dei 183 paesi firmatari per ridurre le emissioni co2 e tenere sotto controllo l’effetto serra. La scelta degli States di non notificare l’accordo, seguiti da Cina e India, hanno reso impossibile il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni di anidride carbonica, sulle limitazioni dei cambiamenti climatici e il correlato inquinamento ambientale: affinché il protocollo di Kyoto venga prolungato e l’obiettivo raggiunto, è indispensabile l’adesione di questi stati e di tutti i paesi membri dell’Unione Europea.
L'UE cerca di limitare i gas serra con il protocollo di Kyoto, da estendere fino al 2018
