Cambiamento climatico: sono state troppo catastrofiche le previsioni? Cosa rivelano le analisi

Cambiamento climatico: le previsioni sono troppo catastrofiche? Ecco gli ultimi dati e cosa rivelano le analisi più recenti.

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Cambiamento climatico (Foto da Canva)

Il clima sta cambiando intorno a noi più velocemente del previsto. Dalle tempeste più frequenti ed estreme alle ondate di calore senza precedenti, stiamo sentendo l’impatto del riscaldamento globale causato dall’uomo.

Ma siamo ancora in tempo per cambiare rotta. Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, possiamo evitare impatti più gravi del cambiamento climatico limitando il riscaldamento a 1,5° C.

Cambiamento climatico: le previsioni catastrofiche

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Protesta (Foto da Canva)

Il mondo è già più caldo di 1,1° C rispetto al periodo 1850-1900, l’era preindustriale. E se è indubbio che limitare il riscaldamento a 1,5° C sarà difficile, è altrettanto indubbio che abbiamo la tecnologia necessaria per farlo e che ogni decimo di grado è importante.

Nel 2015, 196 Paesi hanno sottoscritto un unico, vasto piano che mira a mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C – o addirittura di 1,5° C. L’Accordo di Parigi, senza precedenti, si basa su decenni di lavoro graduale della comunità internazionale per combattere i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti. I leader mondiali devono lavorare insieme per eliminare l’emissione di carbonio che traina il calore entro il 2050. Per farlo, dovranno rafforzare i loro impegni a ridurre le emissioni nel tempo.

Ma il cambiamento climatico non è un problema che i governi possono risolvere da soli; abbiamo bisogno della collaborazione dei governi regionali, delle imprese e delle comunità. Dobbiamo anche aiutare la fauna selvatica e le persone a far fronte al rapido riscaldamento del pianeta.

Gli effetti a lungo termine previsti dagli scienziati

Gli scienziati hanno previsto che gli effetti a lungo termine del cambiamento climatico includeranno una diminuzione dei ghiacci marini e un aumento dello scioglimento del permafrost, un aumento delle ondate di calore e delle precipitazioni intense e una diminuzione delle risorse idriche nelle regioni semiaride. Di seguito sono riportati alcuni degli impatti regionali del cambiamento globale previsti dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici:

  • Nord America: diminuzione del manto nevoso nelle montagne occidentali; aumento del 5-20% delle rese dell’agricoltura a pioggia in alcune regioni; aumento della frequenza, dell’intensità e della durata delle ondate di calore nelle città che attualmente le subiscono.
  • America Latina: graduale sostituzione della foresta tropicale con la savana nell’Amazzonia orientale; rischio di una significativa perdita di biodiversità attraverso l’estinzione delle specie in molte aree tropicali; cambiamenti significativi nella disponibilità di acqua per il consumo umano, l’agricoltura e la produzione di energia.
  • Europa: aumento del rischio di inondazioni improvvise nell’entroterra; inondazioni costiere più frequenti e aumento dell’erosione dovuta alle tempeste e all’innalzamento del livello del mare; ritiro dei ghiacciai nelle aree montuose; riduzione della copertura nevosa e del turismo invernale; ampie perdite di specie; riduzione della produttività dei raccolti nell’Europa meridionale.
  • Africa: secondo le proiezioni, tra i 75 e i 250 milioni di persone saranno esposte a un maggiore stress idrico; i rendimenti dell’agricoltura alimentata dalle piogge potrebbero ridursi fino al 50% in alcune regioni; la produzione agricola, compreso l’accesso al cibo, potrebbe essere gravemente compromessa.
  • Asia: si prevede che la disponibilità di acqua dolce diminuirà in Asia centrale, meridionale, orientale e sudorientale entro il 2050; le aree costiere saranno a rischio a causa dell’aumento delle inondazioni; il tasso di mortalità per malattie associate a inondazioni e siccità dovrebbe aumentare in alcune regioni.