Risparmio energetico della casa: alcuni consigli, i materiali e le ultime tecnologie

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In questi tempi di crisi sta diventando sempre più importante risparmiare. Anche nei piccoli gesti quotidiani si può fare molto per avere bollette meno salate e allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente che ci circonda. Potrebbe essere una scelta non facile, e in molti casi anche drastica, ma si tratta proprio di un nuovo modo di concepire la propria esistenza. A spiegarci qualche novità tecnologica e qualche trucco, anche sui materiali da scegliere, ci pensa il dottor Stefano Cera, laureato in Fisica all’Università Statale di Milano, che attualmente lavora ad Assimpredil Ance (Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza) dove si occupa di risparmio energetico, acustica degli edifici, fonti rinnovabili, fornitura di energia, sostenibilità ambientale e, più in generale di tecnologia e innovazione.
“Potrà sembrare un po’ un aut aut – commenta da subito Stefano Cera – ma il modo migliore per risparmiare energia è quello di vivere in case che non siano più vecchie di 5 anni, perché sono fatte con tecnologie più avanzate, sempre che non si vogliano ovviamente mettere in pratica interventi strutturali in quelle dove si abita da molto tempo”. Per chi si sta affacciando in questo momento all’acquisto di una casa quindi, un fattore da tenere ben presente in materia di risparmio energetico è proprio l’età dello stabile in cui si vorrà andare ad abitare.
Ci sono poi dei piccoli accorgimenti quotidiani che si possono mettere in pratica per intervenire sui due tipi di consumi che può produrre una casa: termici ed elettrici. Per i primi, diventa fondamentale tenere una temperatura dell’ambiente che non sia troppo calda: il riscaldamento si può accendere al minimo, basta vestirsi un po’ più pesanti anche in casa. Per i consumi elettrici invece è importante utilizzare un elettrodomestico solo se ne abbiamo davvero bisogno, ma anche qui la nuova tecnologia viene in nostro soccorso, con nuovi apparecchi che sono stati studiati per consumare meno: dalle televisioni alle lavatrici, oggi si possono scegliere le più diverse soluzioni.
Nell’impatto del risparmio energetico alla base della costruzione di una casa, contano però molto i materiali che vogliamo utilizzare “I due parametri che si devono mettere sul piatto – aggiunge il dottor Cera – sono la qualità dell’isolamento e la conducibilità termica. Per la prima non esistono dei veri e propri standard internazionali, ogni paese ha più o meno le sue regole: in America è molto diffuso il LEED (acronimo di The Leadership in Energy and Environmental Design, ndr), in Europa si parla di Ecolabel, ma già al Nord Europa lo standard cambia ulteriormente. Risulta difficile quindi avere degli standard generici da seguire, ma possiamo usare questi parametri, facendo attenzione alla provenienza dei materiali. Per quanto riguarda la conducibilità, quella ovviamente dipende dal materiale in questione”.
Oggi però in commercio esistono alcuni materiali da tenere a mente se si vuole abitare in una casa sostenibile? “I materiali si dividono in generale tra biologici e sintetici, che si dividono a loro volta in derivati dal petrolio, come il polistirene, che si ottiene mediante una sintesi, oppure tramite il riciclo di un rifiuto: le fibre del vetro ad esempio sono un materiale isolante” precisa il dottor Cera. Ma c’è davvero un impatto ambientale minore nei materiali biologici rispetto a quelli sintetici? Il discorso sembra farsi più complicato del previsto: “Bisogna sempre stare attenti quando si parla di minore impatto ambientale – continua Cera – è ovvio che il sughero di per sé ha un minor impatto sull’ambiente di un derivato del petrolio ma se poi il sughero lo faccio arrivare da 8.000 chilometri, dobbiamo inserire in questo ragionamento anche il trasporto di questo materiale”.
Tra le nuove tecnologie per il risparmio energetico, il dottor Cera ci parla di due soluzioni: l’impianto di ventilazione automatico e meccanico e la pompa di calore: “Il primo è molto sviluppato in Francia mentre qui in Italia viene costruito soprattutto negli uffici: nella pratica, invece di spalancare le finestre per cambiare aria ma facendo entrare aria fredda, questi meccanismi si occupano del ricambio d’aria automaticamente, non facendo entrare quella inquinata dall’esterno – spiega Cera – La pompa di calore invece è il successore, ancora costoso, delle caldaie, che a livello di consumi elettrici è meno dispendiosa rispetto a una comune caldaia, a fronte però di un maggiore investimento iniziale”.
Se siete interessati a saperne qualcosa di più, il dottor Cera sarà uno dei relatori della conferenza “Il risparmio energetico e la sostenibilità degli edifici”, dalle ore 11 alle 12.30 di domenica 28 ottobre, organizzato da Assimpredil Ance e FIMAA Milano Monza & Brianza, nell’ambito del Meca – Mercato milanese della Casa,, manifestazione che si svolgerà dal 27 al 29 ottobre al Palazzo Giureconsulti, nel capoluogo lombardo.