Risparmio ecologico: pillole verdi

[galleria id=”89″]Green economy. Un’espressione oggi di gran moda che abbina il concetto di sviluppo economico a quello di sostenibilità ambientale. Senza dimenticare l’importanza che la parola “risparmio” riveste in questi tempi di grave crisi economica.

Risparmio energetico, efficienza energetica, ecoincentivi, stili di vita più “verdi”. Potremmo dire che la green economy ingloba anche questi concetti e modi di dire che sono entrati con forza nel nostro vivere quotidiano. Forse mai come in questo difficile periodo la parola economia è legata a filo doppio all’ecologia. Del resto la loro radice è la stessa: la radice “eco” deriva dal greco “oikos”, che vuol dire casa. Ecco allora che fare attenzione al proprio stile di vita e badare all’economia della propria casa può tradursi da un lato in un risparmio effettivo sulle voci del bilancio familiare (in un momento in cui un’elevata percentuale di famiglie e single italiani fatica ad arrivare a fine mese) e dall’altro in un favore fatto all’ambiente. Ed in ultima analisi a noi, che dalla natura riceviamo le risorse per vivere.
 
Da dove cominciare? Magari da una nuova logica di mercato, meno orientata al mantra della “crescita a tutti i costi”. Si potrebbe ridurre la filiera dei prodotti freschi e cioè mettere in commercio cibi che provengano da località vicine al punto vendita (per garantire da un lato la loro freschezza e dall’altro ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto su strada da un punto all’altro della penisola). Si potrebbe ridurre a monte l’eccessiva quantità di imballaggi e contenitori dei prodotti in vendita. Si potrebbe tornare a produrre oggetti d’uso quotidiano destinati a durare nel tempo e non progettati per la logica sprecona dell’uso e getta che oltre ad incidere sulle voci spesa di una famiglia va ad alimentare la produzione di rifiuti la cui gestione è spesso molto difficile (per gestire al meglio i rifiuti occorre produrne di meno). Ma tutto questo compete a chi governa e a chi gestisce l’economia ed il tipo di produzione su scala industriale, sempre prona ad interessi di parte.
 

 
A ciascuno di noi non resta che fare qualcosa nel nostro piccolo quotidiano, modificando abitudini, pensieri e modi di acquistare. E da questo punto di vista la crisi economica fa bene all’ambiente perché sta insegnando a frenare, a contenere e a consumare in modo più intelligente. Magari utilizzando gli ecoincentivi messi a disposizione dal governo o dalle regioni, come quelli relativi alla mobilità e al trasporto privato. Come abbiamo detto in precedenza, la migliore vettura ecologica è quella che non si usa. Tuttavia sono sempre più diffuse le auto e moto a motore ibrido a benzina-GPL o benzina-metano. Motori più efficienti consumano minori quantità di carburante consentendo da un lato di risparmiare e dall’altro di inquinare di meno. Ma all’ambiente e alla salute fa senz’altro bene usufruire degli ecoincentivi statali erogati per l’acquisto di biciclette nuove, anche quelle a pedalata assistita. Già nei primi dieci giorni di applicazione degli incentivi sono state vendute ben ventimila biciclette. Un vero e proprio successo nell’ambito della mobilità sostenibile.
 
Per quanto riguarda l’installazione di pannelli solari, impianti ed infissi esterni, isolanti e tutte le ristrutturazioni ecosostenibili, il Decreto Anticrisi discusso alla fine del 2008 aveva inizialmente gettato un po’ di scompiglio sulle detrazioni Irpef del 55% previste per i lavori di riqualificazione energetica fino a 60.000 Euro. Grazie al pressing delle associazioni dei consumatori, restano le agevolazioni fiscali per questi interventi anche se sono spalmate su un arco di tempo di cinque anni. Sarà quindi possibile detrarre al 55% le spese sostenute per installare pannelli fotovoltaici, cambiare le caldaie a favore di quelle più efficienti dal punto di vista energetico e tutte le spese sostenute per ottenere l’attestato di efficienza energetica. Per i lavori sostenuti nel 2009-2010 occorre inviare istanza nel periodo tra il 1° giugno ed il 31 dicembre di ogni anno. La documentazione va mandata all’ENEA e, per i lavori relativi agli interventi di riqualificazione energetica che si protraggono oltre il periodo d’imposta e per quelli effettuati a partire dal 2009, andrà inoltrata comunicazione anche all’Agenzia delle Entrate.
 
Nel settore degli elettrodomestici, la Regione Lazio aveva erogato 940.000 Euro nel 2007 per rottamare i vecchi apparecchi di casa ed acquistare così frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie di classe A ed A+, a basso consumo ed alta efficienza energetica. Sfortunatamente i fondi sono andati esauriti nel giro di pochissimo tempo e almeno per il momento non saranno messe a disposizione dei cittadini nuove liquidità per acquistare elettrodomestici più efficienti. Tuttavia da parte della pubblica amministrazione sarebbe il caso di ripristinare questa buona pratica.
 
Immagini tratte da:
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