Maltrattamento animali: cane lasciato in giardino senza acqua e cibo

cane lasciato senza cibo
Ennesimo caso di maltrattamento animali, d’estate. Alcuni giorni fa, ad Alberone, un quartiere di Roma, un cane è stato trovato malnutrito, senza acqua e senza cibo, chiuso in un giardino. Il povero animale era stata lasciato all’interno del giardino, senza niente, dai padroni stessi. Non sarebbe stata la prima volta che il povero animale subiva maltrattamenti dai padroni. Per questo motivo e per via del caldo asfissiante di questi giorni, i vicini di casa hanno immediatamente avvertito i vigili del fuoco, segnalando il caso.
Stando a quanto dichiarato da alcuni vicini stessi, il cane riusciva a sopravvivere grazie agli interventi dei passanti o dei residenti che si affacciavano nel piccolo giardino buttandogli qualcosa da mangiare, visto che quello che gli veniva dato dai genitori non era mai abbastanza.
Ma dopo che i proprietari erano partiti per le ferie, dimenticandolo o peggio ancora ignorandolo nel povero giardino, i vicini di casa hanno deciso di intervenire per salvare il povero cane, giunto allo stremo delle sue forze.
Purtroppo era troppo tardi, i veterinari dell’Asl, infatti, sarebbero stati costretti a sopprimere il cane, in quanto non si sarebbe potuto più riprendere.
Foto di saxcubano
LP
Cane lasciato morire senza acqua e cibo, strangolato dalla catena
Continuano i casi di abbandono di animali, questa volta a pagarne le conseguenze un meticcio medio, trovato morto, strangolato dalla stessa catena con cui era tenuto legato, in una gabbia mortale, sotto il sole cocente, nel bel mezzo delle campagne di Firenze. Troppo tardi l’intervento della guardia zoofila, alla quale la segnalazione sarebbe giunta quando ormai per il povero cane non vi era più nulla da fare. Stando a quanto si apprende, infatti, dai dati dell’autopsia, il cane, trovato bloccato e strangolato dalla sua stessa catena, tra la recinzione del boz e la sua cuccia, sarebbe morto da almeno due giorni. È probabile che il cane sia rimasto incastrato, forse dopo esser scivolato, nel tentativo di uscire da quella gabbia mortale, dove era stato lasciato senza niente da mangiare e da bere.
Il cane era salito sul tetto della cuccia e nel tentativo di uscire sarebbe scivolato e rimasto appesa a quel pezzo di catena. Inevitabile e forse non abbastanza la denuncia di maltrattamento animale per il proprietario, non ancora rintracciato.
LP
Cane strangolato dall’accalappiacani [VIDEO]
A Catanzaro un cane è stato strangolato dall’accalappiacani, che aveva l’obiettivo di catturarlo, in modo poi che l’animale fosse affidato ad una struttura di ricovero. Il fatto è documentato in un video che è stato presentato insieme ad una denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro dal presidente dell’AIDAA, Lorenzo Croce. La denuncia riguarda appunto un caso di maltrattamento di animali.
Il filmato mostra una scena vergognosa. La segnalazione è arrivata dapprima al numero telefonico messo a disposizione dall’associazione, che ha deciso di sottoporre il caso alle autorità. Il filmato è stato girato con un cellulare ed è stato poi condiviso su YouTube. L’AIDAA chiede che il responsabile della vicenda sia perseguito per legge. Inoltre viene chiesto che siano chiarite le responsabilità dei superiori dell’accalappiacani. Il video, che sta facendo il giro della rete, è stato ripreso da una persona che ha assistito alla terribile vicenda che ha coinvolto il povero animale. Si spera che sia fatta giustizia.
GR

Il cane massacrato dal suo padrone
maltrattamento animali pitbull
I carabinieri di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, hanno effettuato un blitz in un appartamento di Telgate. Qui sono intervenuti nei confronti di un pregiudicato che aveva costretto il suo cane, un pitbull femmina, ad una vita di segregazione. Il cane era stato chiuso sul balcone e tutte le sere il suo padrone lo massacrava, arrivando anche a fargli vomitare sangue. I carabinieri sono entrati in azione in seguito ad una segnalazione dei volontari dell’OIPA, l’organizzazione internazionale protezione animali.
I volontari hanno anche girato un filmato, per dimostrare le violenze subite dall’animale. Sono stati i vicini di casa del pregiudicato a rivolgersi alle autorità. Il padrone del cane ha ammesso i maltrattamenti nei confronti dell’animale e ha confessato che colpiva il cane con i pugni. Adesso il pitbull si trova in un canile, dove è stato sottoposto ai controlli veterinari. I volontari si stanno dando da fare per trovargli una nuova casa. E’ inaudito come ci si possa comportare in questo modo nei confronti dei nostri amici a quattro zampe.
GR
C’è anche l’avvocato che protegge gli animali
La legge italiana è per certi versi talmente ingarbugliata che è diventato necessario servirsi di un avvocato anche per le cause che riguardano gli animali. E lo sa benissimo l’avvocato Francesca Passerini, 52 anni, milanese e specializzata in diritto animalisti. Proprio così, un avvocato di cause animali. Le richieste sono tantissime e tutte riguardano, per l’appunto, gli animali, domestici e non solo.
E analizzando i casi più strani e assurdi, di clienti che vorrebbero restituire il cane al venditore perché non era proprio come avrebbe immaginato, la donna conclude proponendo l’istituzione di un patentino obbligatorio per coloro che vorrebbero avere un cane, un po’ come si fa per le moto e i motorini. Un mezzo, insomma, a detta dell’avvocato degli animali, per responsabilizzare i giovani proprietari e non, su cosa significhi decidere di prendere un animale.
E l’animale torna a essere oggetto di discussione nelle cause di divorzio, in cui un cane o un gatto, trattato alla pari di un bambino, viene messo all’asta per convincere il giudice su chi debba avere diritto all’affido, possibilmente totale, ma ci sono casi in cui l’animale è conteso nella coppia. In Inghilterra sono ben più avanti in cause di divorzio. Infatti, nella causa subentra uno psicologo petspecialista chiamato a valutare chi della coppia sia riconosciuto come padrone dal cane. È probabile che molto presto arrivi una figura simile anche in Italia.
Sembrerebbe proprio che gli animali siano diventati delle vere armi per scaricare l’ira e la rabbia nelle liti del buon vicinato. Ma le persone intelligenti dovrebbero sapere chi sia il vero responsabile se il cane del vicino fa i bisogni sul tappeto di casa o il gatto riga l’automobile lasciata in garage, la colpa non è dei poveri animali.
In altri casi ancora i proprietari dimostrano di non essere all’altezza di tenere un animale domestico, come i casi in cui per rendere meno innocui possibile gli animali, cani o gatti in particolare, si ricorre all’uso, illegale, di collari specifici che scaricano piccole ma violente scosse elettriche non appena l’animale, emette un qualsiasi verso. Proprio per questo motivo gli animali dovrebbero essere venduti o affidati a persone consapevoli del fatto di avere deciso di prendere un animale, un essere vivente e non un giocattolo da modellare in base al proprio carattere.
Foto di Jennifer Tuttle-Fry