Inquinamento tra le cause dell'appendicite

[galleria id=”307″]Alle già note complicazioni che smog ed emissioni provocano alle vie respiratorie, ora si aggiunge un problema fisico che stavolta intacca il nostro intestino. Infatti, dal Canada si scopre che l’inquinamento ambientale può essere annoverato tra le cause della (fastidiosissima) appendicite negli adulti.

Lo studio, nato dalla collaborazione tra i ricercatori dell’Università di Calgary, l’Università di Toronto e dell’Health Canada e pubblicato sulla rivista CMAJ (Canadian medical Association Journal), ha esaminato 5.191 persone ricoverate presso gli ospedali di Calgary in Alberta, Canada. Da questo screening si è appreso come il 52% di ricoveri sono avvenuti nel periodo più caldo dell’anno (aprile-settembre), dove quindi maggiore è la probabilità di trovarsi fuori casa.
 
Nel 1800 e all’inizio del 1900 i casi di appendicite hanno visto un incremento nei Paesi industrializzati, e un successivo miglioramento in concomitanza della legislazione a tutela della qualità dell’aria (fine 20° secolo). Si segnala inoltre come questo fenomeno stia prendendo piede nei Paesi in via di sviluppo, il che sembrerebbe dare un sostegno alla tesi.
 
I ricercatori che si sono impegnati a studiare questa correlazione, hanno determinato come i livelli elevati di ozono e biossido di azoto abbiano una loro incidenza nella comparsa dell’appendicite tra i gruppi di età e a seconda del sesso d’appartenenza. Un dato saliente: il fenomeno colpisce in misura maggiore i cittadini maschi piuttosto che le femmine. Una spiegazione può essere data dalla maggiore frequenza con cui gli uomini sono esposti all’aria aperta, per esempio, durante il lavoro.
 
Gli autori non hanno ancora capito al 100% come possa l’inquinamento dell’aria aumentare le probabilità che si verifichino le appendiciti, per cui non si fermeranno: verranno fatti ulteriori studi per capirne le cause e, se possibile, trovare dei rimedi efficaci.
 
Immagini tratte da:
istitutocalvino.it
unife.it
media.athesiseditrice.it