Il referendum sull'acqua e sul nucleare secondo il punto di vista di Federutility

Il referendum sull’acqua e sul nucleare secondo il punto di vista di Federutility, espresso da Selina Xerra, responsabile delle relazioni esterne del gruppo Iren, intervistata da Ecoo. Federutility è la federazione che raggruppa in maniera ingente le imprese che si occupano di fornire servizi pubblici a livello locale, per ciò concerne il settore dell’energia, il gas e l’acqua. Secondo l’associazione non è corretto affermare che il referendum vada contro la privatizzazione dell’acqua. L’acqua è sicuramente un bene pubblico e la questione fondamentale è senza dubbio un’altra.

Si tratta di prendere in considerazione le norme relative alla gestione del servizio idrico, che potrebbe essere rimessa nelle mani di tre specifiche forme: pubblica, privata e mista. In questo senso è essenziale non generare confusione. In ogni caso, fa notare Selina Xerra, ci troviamo di fronte ad una situazione complessa, che tocca anche altri servizi fondamentali per la qualità della vita. D’altronde il servizio idrico comprende aspetti, ai quali spesso non si pensa, come la raccolta delle acque delle fognature e la loro depurazione.
 
A cosa serve il referendum sull’acqua pubblica? Secondo molti il referendum sull’acqua pubblica va contro la privatizzazione del settore. Ma le cose sembrano essere differenti. È da dire infatti che l’obiettivo della consultazione popolare andrebbe vanificato, se non si riesce ad individuare un soggetto capace ed efficiente, che Federutility auspica sia rintracciato. Altro punto importante è costituito dal come reperire i finanziamenti per i costi energetici. Si spera che il referendum possa essere un’occasione di riflessione in questo senso.
 
In base alle dichiarazioni di Federutility occorrerebbe una seria politica nel settore idrico, che tenga conto anche della tutela delle risorse naturali. Per ciò che riguarda il nucleare in Italia, visto che la Cassazione ha deciso che il referendum sul nucleare si farà, Selina Xerra ha sottolineato che si tratta di una questione che fa parte di una logica complessa, in quanto l’energia travalica i confini dei singoli Paesi.