Il nucleare in Italia con il deposito di rifiuti radioattivi a Saluggia

Si torna a parlare del nucleare in Italia. Di certo suscita parecchie polemiche il deposito di rifiuti radioattivi a Saluggia, in provincia di Vercelli. Adesso il comune, che in una prima fase aveva bloccato i lavori, ha dato il proprio consenso e l’impianto ha dunque il via libera. Il deposito dovrebbe avere un carattere temporaneo e si progetta di provvedere allo stoccaggio dei soli rifiuti radioattivi che sono già presenti nel luogo in questione. Le regole sono state pienamente rispettate, ecco perché le autorità hanno dato la loro autorizzazione alla continuazione dei lavori.

Marco Pasteris, il sindaco di Saluggia, ha avuto l’occasione di spiegare:
 
“Il nostro principale obiettivo è quello di prestare la massima vigilanza e attenzione affinché siano poste in essere tutte le misure atte a garantire la sicurezza del deposito e conseguentemente la salute pubblica. Per questo abbiamo messo in atto tutti i meccanismi previsti per legge affinché i lavori vengano monitorati costantemente.”
 
Per le scorie nucleari stabilite dall’UE sono state stabilite nuove norme, in modo che sia assicurata la sicurezza nucleare. Il deposito nucleare di Saluggia è destinato a contenere rifiuti nucleari di bassa e media radioattività e si prevede che occorreranno circa tre anni per una realizzazione completa.
 
Riguardo alle scorie nucleari vie è un grande dibattito sui siti che potrebbero accoglierle, visto che comunque quello dello smaltimento delle scorie nucleari costituisce un vero problema. C’è chi propone uno stoccaggio in profondità delle scorie nucleari, ma la questione resta aperta e soggetta a discussioni, come di certo succederà nel caso del deposito di Saluggia.