Fotovoltaico in Abruzzo grazie a Greenpeace

Pannelli fotovoltaici
Bellissima questa iniziativa dell’associazione ambientalista, che porterà pannelli fotovoltaici sui luoghi del terremoto abruzzese. Greenpeace infatti finanzierà l’installazione di pannelli solari in un paese chiamato Barete, colpito dal terremoto nell’aprile dello scorso anno. Questo nobile gesto è supportato dalla volontà di rendere autosufficienti le vittime del disastro, private di quanto più caro, e da lì contribuire alla rinascita dell’autonomia della popolazione. I pannelli fotovoltaici verranno montati sopra 16 casette Map (moduli abitativi provvisori) di Barete, che da tempo aspettano un aiuto dal Governo in tal senso.

In effetti, per chi ha già seguito su Ecoo la vicenda del fotovoltaico a L’Aquila, le istituzioni non hanno lasciato allo sbando la zona, anzi: sono state fatte alcune opere di ricostruzione tra le quali la costruzione di un edificio solare in corrispondenza dell’università aquilana. In realtà i moduli solari erano già disponibili anche per Barete, però mancavano i fondi necessari per provvedere all’installazione degli stessi: quindi sia materiali per creare raccordi, sia la manodopera per fissarli sui tetti. Questo lavoro lasciato a metà, verrà quindi completato dai volontari di Greenpeace che, grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Barete, ma soprattutto del Cirps (Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo Sostenibil) che fornirà i pannelli solari precedentemente donati attraverso la cooperativa Reseda di Genzano, terminerà una volta per tutte l’opera.
 
Attualmente l’operazione è in fase di svolgimento: iniziata nella seconda metà di giugno, verrà conclusa in queste prime settimane di luglio. I pannelli sono in fase di installazione per mano di operai disoccupati (formati professionalmente da Cirps) e da alcuni idraulici specializzati,al fine di ottenere un lavoro compiuto a regola d’arte. Greenpeace, invece, si occuperà prevalentemente di fornire il materiale necessario, dirigere i lavori, sostenere le spese di logistica e produrre, alla fine, un audiovisivo per documentare lo splendido lavoro svolto.
 
Immagini tratte da:
rts-italia.com