Emergenza rifiuti a Palermo: finalmente torna il sereno

gestione_rifiuti_emergenza_citta_palermoL’emergenza rifiuti a Palermo continua a destare polemiche, anche perché è davvero inaccettabile il fatto che ci si ritrovi a dover fare i conti con una situazione disastrosa, come quella delle montagne di spazzatura per le strade e delle fiamme appiccate ai rifiuti. Eppure, anche la situazione si appresta a ritornare alla normalità, l’Amia ha dovuto fare i conti con tutte le difficoltà che la gestione della raccolta dei rifiuti comporta.

A cura di Gianluca Rini
I problemi tra l’altro sono accresciuti dalla situazione economica della società, la quale avrebbe i conti in rosso. Sono stati riscontrati degli squilibri fra i bilanci approvati dal Comune e le effettive condizioni finanziarie dell’Amia, la quale non ha i soldi in cassa per pagare gli stipendi degli addetti ai lavori.
Si calcola che lo squilibrio ammonta a circa 20 milioni all’anno. Una cifra che non passa indifferente e che influisce in maniera forte sulla gestione delle politiche ambientali, provocando disastri a non finire, in termini di impatto ambientale.
La raccolta dei rifiuti abbinata ad una situazione ingestibile dal punto di vista economico finisce con il creare degli effetti inimmaginabili e a rimettersi sono sia l’ambiente che la salute dei cittadini.
Come al solito l’economia non riesce a farsi carico delle responsabilità nei confronti della tutela ambientale, la quale resta sprovvista delle misure necessarie. Occorrerebbe stabilire un piano di gestione dettagliato e funzionale, volto al raggiungimento di precisi obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, evitando che si ripetano altre emergenze legate alla spazzatura. Il tutto supportato anche da una sensibilizzazione al problema.
Continuano i roghi. E’ allarme epidemia
E’ emergenza rifiuti a Palermo, infatti nonostante sia stata ripresa la raccolta della spazzatura, dopo lo sciopero dei netturbini, in strada si sono riversate 2.000 tonnellate di rifiuti e si sono formate delle discariche a cielo aperto, soprattutto nelle zone della periferia. Nella notte sono stati appiccati incendi ai rifiuti. Va segnalata soprattutto la discarica che è stata creata vicino alla scuola elementare Giuseppe La Masa. Tutto ciò ha costretto a non poter mandare i bambini a scuola, perché nelle aule dell’edificio è impossibile fare lezione a causa dell’aria pessima.
Nella zona della stazione centrale un’altra mini discarica si trova presso una scuola media. Anche il Teatro Massimo è assediato dai rifiuti. Alcune famiglie hanno dovuto aspettare che arrivasse la pala meccanica per uscire di casa.
L’Amia sta cercando di ripulire la città prima dell’arrivo delle festività pasquali, tuttavia il problema rimane perché i mezzi meccanici sono pochi e quindi la raccolta deve essere fatta soprattutto a mano.
L’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo ha assicurato che la situazione tornerà alla normalità entro venerdì. Ci sono dei danni anche per quanto riguarda il turismo, perché molti turisti hanno preferito lasciare la città.
Il tutto è stato scatenato dalla protesta in seguito all’ipotesi di pagamenti a metà per il mese di marzo. In realtà gli stipendi sono stati pagati in maniera completa, ma l’emergenza non è stata evitata lo stesso.
Proprio per questo la Procura ha aperto un’indagine per interruzione di pubblico servizio. L’Amia chiede al Comune l’impiego di maggiori risorse per arginare l’emergenza.
La città di Palermo è sommersa
La nuova emergenza rifiuti tocca da vicino la città di Palermo, con il centro urbano e la periferia invase dalla spazzatura. La drammatica situazione è scoppiata in seguito allo sciopero degli addetti alla raccolta rifiuti -i quali richiedono maggiori garanzie sul loro lavoro- ma ora è tutta l’area ad essere messa in ginocchio: questo dimostra, ancora una volta, come sia ancora precaria la gestione dei rifiuti del capoluogo siciliano.
Situazioni simili ne abbiamo già viste e purtroppo ne conosciamo le conseguenze: oltre agli odori terribili, la spazzatura che si accumula e che rischia di venir bruciata per strada porta a delle forti conseguenze a livello di impatto ambientale e stato di salute dei cittadini. I lavoratori, infatti, minacciano di proseguire la protesta ad oltranza in assenza di una maggiore tutela, e non può essere nemmeno imputata a loro l’ennesima situazione emergenziale. Sono solo l’ultima rotella di un ingranaggio che, purtroppo, ha un meccanismo difettoso sin dal suo innesco.
Alla base, infatti, c’è da sempre una scarsa politica dedita alla raccolta differenziata e la mancanza di una più efficiente struttura di amministrazione dei rifiuti: non è certo la prima volta che la città di Palermo vive tali tensioni e momenti difficile nella raccolta dei rifiuti urbani. È probabilmente più facile (anche in campagna elettorale) tamponare l’emergenza (momentanea), piuttosto che risolvere il problema radicalmente.
La situazione, ora, è che sono 1800 le tonnellate di spazzatura che riempiono le strade, e che poi andranno indiscriminatamente a riempire le discariche di rifiuti. Un carico di lavoro che rischierà di intasare nuovamente le aree previste per lo smaltimento, con ritardi, problematiche, e un inquinamento ambientale latente.
Palermo brucia ancora
Palermo, intanto, non smette di bruciare: la notte che è appena passata ha visto ancora roghi, con i vigili del fuoco che sono dovuti intervenire in una cinquantina di punti differenti. L’immondizia è ovunque, in qualsiasi angolo della città, e anche se l’Amia -l’azienda municipalizzata che dovrebbe occuparsi della corretta gestione e smaltimento dei rifiuti– afferma che si impegnerà a far tornare tutto alla normalità, la realtà è che siamo ben distanti da una situazione accettabile.
Il fermo dovuto allo sciopero dei dipendenti ha mandato in black out la città, ma la verità è che non si può dar solo a loro la colpa di quanto sta avvenendo. I lavoratori hanno il diritto di scioperare affinché le loro richieste vengano ascoltate: certo, questo va fatto secondo le regole previste e non impedendo l’uscita di un camion per la raccolta dei rifiuti, ma non si può nemmeno considerare che tutti i lavoratori siano equiparabili a quel gruppo che ora è indagato per interruzione di pubblico servizio.
Il problema è, come sempre, ben più radicale e radicato, anche se ora l’emergenza rifiuti della città siciliana rischia di minacciare perfino la salute pubblica: se i rifiuti non saranno rimossi al più presto dalle strade e portati nelle discariche, infatti, la putrefazione dei rifiuti e l’arrivo dei topi potrebbe aumentare esponenzialmente il rischio di epidemie. Le temperature raggiunte in questi ultimi giorni -che hanno fatto raggiungere punte di caldo record per la stagione- non fanno che peggiorare la situazione. La soluzione, però, non può certo essere nei roghi, che invece generano l’emissione di sostanze tossiche come la diossina. La speranza è dunque che l’Amia possa attivare e realizzare un piano di emergenza fortemente operativo per ripristinare al più presto una situazione di normalità, in cui i cittadini possono vivere senza temere per il proprio stato di salute.
A Palermo cessa l’emergenza rifiuti
È finalmente terminata l’emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano: l’azienda comunale ha infatti mantenuto la promessa di aver ripulito interamente la città entro Pasqua, anche se in alcune aree permangono cumuli di spazzatura. A piazza Magione, allo Spasimo, a Borgo Ulivia e alla Zisa, purtroppo, restano comunque alcune condizioni critiche, e fino alla notte scorsa i vigili del fuoco erano impegnati proprio in queste zone per spegnere roghi derivati dall’incendio di rifiuti.
Sono state così raccolte ben 1480 tonnellate di rifiuti grazie all’importante impegno messo in campo da tutte le risorse a disposizione; per Pasqua e Pasquetta l’Amia, l’associazione comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti Palermo, ha predisposto nuovi turni festivi che impieghino la metà degli uomini in servizio durante il periodo feriale: saranno dunque 200 gli uomini che lavoreranno nella gestione dei rifiuti della città, con particolare interesse per le aree di interesse turistico e le zone balneari come Mondello e Sferracavallo. Per coinvolgere maggiormente anche i cittadini e responsabilizzarli verso un comportamento di consumo critico, saranno collocati contenitori nel parco della Favorita per raccogliere i rifiuti, oltre alla distribuzione dei sacchetti in piazza Leoni e nella Palazzina Cinese.
L’Amia conferma inoltre l’intenzione di completare il processo di disinfestazione, sanificazione e derattizzazione delle aree che hanno vissuto momenti più impegnativi e -a livello sanitario- più a rischio. È una bella sorpresa il fatto che l’emergenza si sia risolta in così breve tempo, ma la sorpresa ancora più grande e piacevole sarebbe quella di scoprire che la situazione dei rifiuti sia risolta definitivamente.
photo: Sara Fasullo