Edilizia ecosostenibile: ancora il Ponte sullo Stretto

Ci risiamo. Il disastro nel messinese degli ultimi giorni, dovuto al maltempo e all’incuria, non è servito a far riflettere chi si occupa delle grandi opere pubbliche. Si torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina.

A SkyTg24 il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, ha dichiarato che i lavori per la costruzione di un’opera di cui non si sentiva affatto il bisogno inizieranno in Calabria il 23 dicembre di quest’anno e, se tutto va bene, si concluderanno nel 2016. Di fronte all’immane dissesto idrogeologico che ha colpito la Sicilia settentrionale, non sarebbe più utile all’interesse pubblico la messa in sicurezza del territorio e la manutenzione delle infrastrutture già esistenti nel Meridione, quali la viabilità ed i binari ferroviari in Calabria e Sicilia?
 
Legambiente, il WWF e l’intera opposizione, da Ermete Realacci, responsabile Ambiente del PD ad Angelo Bonelli, neopresidente dei Verdi, si oppongono fermamente alla realizzazione di un’opera ciclopica di complicata realizzazione in un’area a grave rischio sismico, soggetta a venti e correnti molto forti e con una situazione idrogeologica precaria (come si è avuto modo di vedere a fronte di quanto purtroppo è successo a Giampilieri), che porterà all’impiego di ben 7 miliardi di soldi pubblici. Denari che, tra gli altri ostacoli alla sua realizzazione, potrebbero far gola alle infiltrazioni della malavita organizzata. È un’opera priva di utilità, per la quale a detta del WWF, come riportato da La Nuova Ecologia, lo Stato non ha denari a sufficienza e non è stata nemmeno completata la valutazione d’impatto ambientale.