Attacchi squali: a Sharm El Sheik le prime conclusioni

Attacchi squali sharm el sheik
Il fenomeno degli attacchi degli squali a Sharm El Sheik, che sembrava fino adesso inspiegabile, forse ha delle ragioni ben radicate e purtroppo coinvolgono anche il turismo irrispettoso. Secondo le conclusioni tirate da un team di scienziati, a incidere sul comportamento insolito ed aggressivo degli squali nelle acque del Mar Rosso. Tra i punti cardine ci sarebbero infatti il sovrasfruttamento delle risorse, i rifiuti illegali e anche i turisti irresponsabili. Vediamo in maniera più dettagliata gli episodi eclatanti che hanno scatenato questo terribile concatenarsi di episodi violenti.

Secondo i risultati preliminari di scienziati che studiano il fenomeno, alla base di questo ci sarebbe una combinazione micidiale di sovrasfruttamento, rifiuti illegali e turismo irresponsabile (nulla a che vedere col turismo sostenibile a cui noi siamo abituati su Ecoo). L’Egitto è avvisato. In particolare, dicono gli esperti, la colpa è degli scarichi illegali di carcasse di animali da barche da carico in acque vicine, che sembrano aver appunto provocato un cambiamento del comportamento degli squali, i quali raramente diventano aggressivi verso gli esseri umani.
 
Stavolta, invece, il bilancio di questi attacchi è di un morto e altri quattro feriti gravi. Naturalmente, qualsiasi genere di immersione subacquea, visita sottomarina o balneazione in acque alte per il momento è assolutamente bandita. “Questo dovrebbe essere un promemoria per farci ricordare che l’oceano è habitat naturale dello squalo e che noi siamo solo dei visitatori”, ha detto Hossam El-Hamalawy, sub di salvataggio del Mar Rosso. “Quando cominciamo a non prendere sul serio i comportamenti dei suoi abitanti, quando iniziamo a ‘pasticciare’ con il loro ambiente, allora le conseguenze possono essere gravi“.