Allevamenti oche per foie gras: la cruda realtà delle torture [FOTO & VIDEO]

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Gli allevamenti delle oche per la produzione del foie gras nascondono un’amara verità. Poveri animali che vengono sottoposti alle torture più indicibili, per soddisfare le esigenze alimentari di noi umani, che molte volte non siamo in grado di guardare la realtà che ci circonda. Sarebbe troppo facile essere pietisti, ma in questo caso si tratta di documentare delle crudeltà che potrebbero essere evitate. Animal Equality ha svolto a questo proposito un’inchiesta, mostrando delle immagini da far rabbrividire.

Gli allevamenti in Europa
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Il foie gras è il fegato grasso ottenuto dalle oche e dalle anatre. Questi animali sono sottoposti ad un’alimentazione forzata, attraverso l’utilizzo di un tubo metallico riempito di mais che viene inserito nella loro gola. In questo modo il fegato si ingrossa fino a 10 volte più del normale, diventando giallastro, rotondo e pastoso. Gli “investigatori” della nota associazione animalista hanno visitato alcuni allevamenti in Europa, proponendo un vero e proprio diario dell’investigatore dalle informazioni agghiaccianti.
A detenere il record delle crudeltà sono soprattutto la Francia e la Spagna. In quest’ultima nazione sono state messe allo scoperto le barbarie di un’azienda che esporta anche in altri Paesi, come l’Olanda, il Belgio, il Lussemburgo, il Messico e la Cina. In particolare è stato documentato tutto il processo di sfruttamento, dal momento in cui le anatre arrivano all’alimentazione forzata a cui vengono sottoposte. Le condizioni di vita sono pessime (GUARDA ANCHE LE TORTURE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI). Si sono visti esemplari con infezioni oculari, rinchiusi in delle gabbie individuali che non lasciavano possibilità di movimento, alcuni morti e uno in particolare ricoperto di sangue e con il becco spezzato, senza far intervenire un trattamento veterinario.
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In Europa il foie gras è prodotto soltanto in cinque Paesi, che fanno parte di una federazione formatasi nel 2008. Si tratta di Francia, Bulgaria, Spagna, Ungheria e Belgio. Gli animali individuati da Animal Equality hanno presentato dei segni di sofferenza fisica e psicologica. Sono stati sottoposti ad un’alimentazione forzata attraverso l’introduzione di tubi, che hanno provocato traumi e infiammazioni all’esofago, hanno presentato problemi respiratori, hanno subito maltrattamenti, come la frantumazione del collo schiacciato contro lo sportello della gabbia. Un fenomeno dalle dimensioni enormi, se pensiamo che soltanto in Francia vengono macellate ogni anno 700.000 oche e 37 milioni di anatre, per l’esportazione di oltre 20.000 tonnellate di foie gras. In Spagna ne vengono consumate 4.200 tonnellate con la macellazione di 1.150.000 animali. In Italia dal 2007 è vietata la produzione di foie gras, ma ancora l’importazione e la vendita sono consentite.
L’ingozzamento per l’alimentazione forzata
Secondo la legge francese 654-27-1, l’ingozzamento è obbligatorio per ottenere il fegato grasso d’oca. I pulcini nascono in un’incubatrice. Per ciò che concerne le anatre, si scelgono soltanto i maschi, perché il fegato delle femmine non va bene. Avviene così una sorta di selezione al momento della nascita. Alcune specie vengono distinte attraverso una macchia nera sulla testa. In altri casi, invece, si deve ricavare il sesso guardando i genitali. Le femmine vengono uccise alla nascita. Già ad 80 giorni di età comincia l’alimentazione forzata.
Il tubo viene inserito a forza, fino ad arrivare nello stomaco. Il cibo immesso è molto energetico e non obbedisce ai criteri della dieta equilibrata. Il tutto viene svolto attraverso l’uso di una pompa idraulica o pneumatica per due volte al giorno. Le oche e le anatre in Francia sono rinchiuse in delle gabbie a batteria e non possono alzarsi né girarsi né stendere le ali.
Una specifica norma del 1999 vieta che vengano utilizzate le gabbie individuali, ma la Francia non rispetta questa normativa. Dopo che gli animali vengono ingozzati, sono soggetti a diarrea e a convulsioni. Il funzionamento del fegato è compromesso e si sviluppa una malattia, la statosi epatica. Il fegato è ipertrofico e rende difficile la respirazione, provocando dolori ad ogni movimento. Dopo gli animali vengono inviati al mattatoio, ammassati in delle casse. Vengono storditi con un elettronarcotico e poi sgozzati.
Cosa fare per fermare il massacro
Il massacro può essere fermato in vari modi. Innanzi tutto sarebbe importante non permettere all’industria dello sfruttamento di nascondere ciò che fa veramente, diffondendo queste informazioni e firmando l’apposita petizione che Animal Equality ha avviato. Si può aiutare l’associazione nella campagna per fermare la distribuzione di foie gras in Italia. Naturalmente il tutto va completato anche con una scelta alimentare adeguata.
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