10 curiosità sui cavalli che non avresti immaginato

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curiosità cavalliSai che ci sono almeno 10 curiosità sui cavalli che non avresti mai immaginato? A differenza di tanti altri animali con cui entriamo in contatto per diversi motivi, come un cane o un gatto, il cavallo non è di certo un animale che troviamo dietro l’angolo…e non sarà mai un animale d’appartamento. E’ difficile sapere chi è veramente il cavallo: è una domanda non semplice a cui rispondere, perché pur essendo da tempo addomesticato, rimane ancora misterioso. E’ un animale dalle abitudini semplici: si accontenta di erba, non ama affatto la solitudine ed è dotato di grande empatia, tanto da percepire ansie e sicurezze dell’umano amico. Esprime con estrema chiarezza bisogni, paure, allegria, nervosismo, rabbia, noia, affetto e spensieratezza. Riconosce persone e cose, impara in fretta, e addirittura può sembrare che vi prenda in giro. Dunque chi è il cavallo? Scopriamolo attraverso queste 10 curiosità su di loro!
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Il cavallo è un animale sociale
amico del cuoreIn natura i cavalli vivono in branchi, dove tutti si conoscono individualmente, ma creano rapporti differenziati ed ognuno ha il suo “amico del cuore”. Il gruppo solitamente è gerarchizzato con capi, in genere una femmina anziana che ha maturato esperienza e conoscenza, e sottocapi. Il cavallo ha la necessità profonda di comunicare e di fare delle cose in compagnia di qualcuno che sia un suo simile o un umano.
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Il cavallo ha ottima memoria
cavallo  memoriaI cavalli sono in grado di riconoscere e ricordare animali, persone e luoghi anche dopo molto tempo. In più, verso le persone che si sono mostrate amichevoli, hanno a loro modo una forma di riconoscenza. Lo ha rivelato uno studio condotto dall’ etologo Sankey, dell’Università di Rennes, e pubblicato sulla rivista Animal Behaviour. Gli etologi hanno testato quanto bene i cavalli abbiano potuto ricordare la loro addestratrice e le sue istruzioni anche dopo un periodo di separazione di otto mesi.
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I cavalli comunicano con le orecchie
Cavallo  orecchieI cavalli comunicano con i loro simili in silenzio, usando le orecchie e si fanno aiutare anche dagli occhi. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Università del Sussex, in Gran Bretagna, e pubblicato sulla rivista Current Biology, provando per la prima volta in modo scientifico che questi animali usano orecchie e occhi per esprimere gioia, sorpresa, rabbia, paura, pazienza e serenità, e anche per dare suggerimenti ai propri simili. Il nitrito serve solo per casi speciali, per esempio per richiamare il branco perduto.
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Quando nasce un cavallo
PuledroIn natura, la nascita di un piccolo avviene all’interno del branco e le altre femmine fanno cerchio intorno alla partoriente: Il piccolo viene accudito da tutti, sia dalla madre che dalle “zie”, che in questo modo offrono la possibilità alla madre di rimettersi in sesto. Il puledro è tenuto sotto controllo: cammina sulle sue zampe già da appena nato, quindi a differenza di cani e gatti, può da subito allontanarsi rischiando di mettersi nei pericoli.
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I cavalli dormono (anche) in piedi
cavalli  dormire in piediCome la maggior parte degli animali anche il cavallo può riposare disteso, raggomitolato su se stesso con la testa alzata o adagiata a terra. Può anche sdraiarsi su un fianco se sopraggiunge il sonno profondo e nei branchi, in natura, una o due sentinelle vigilano sul sonno dei compagni. I cavalli possono comunque sonnecchiare anche stando in piedi ma è più uno stato di torpore: testa bassa e labbro inferiore pendente sono i due segni più visibili.
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La curiosità: caratteristica del cavallo
curiosità del cavalloUna delle caratteristiche fondamentali del cavallo è la curiosità. La sua insicurezza e la sua timidezza, infatti, lo portano a interessarsi con insistenza a tutto ciò che è nuovo e sconosciuto per tentare di capire se rappresenta una minaccia. Olfatto, udito e soprattutto vista sono sempre all’erta pronti a far scattare la fuga in caso di pericolo.
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Il cavallo non può vomitare
cavallo  non vomitaI cavalli non solo non hanno la possibilità di vomitare, ma non ne sentono neanche lo stimolo. Il motivo è nella loro struttura fisica: a differenza degli altri erbivori, come i bovini (hanno tre peristomaci ed un solo stomaco e quindi sanno gestire meglio l’eccesso di cibo), i cavalli sono monogastrici e hanno un solo stomaco. Inoltre, il cardias, la valvola muscolare che mette in comunicazione esofago e stomaco, si apre in una sola direzione, permettendo al cibo di entrare ma non di tornare indietro.
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Il cavallo vede due immagini diverse
occhi del cavalloIl cavallo ha un campo visivo enorme: i suoi occhi, posti sui lati del corpo, gli consentono di vedere due immagini diverse, una per ogni occhio e di coprire 340 gradi su 360. Ciascun occhio copre una zona a semicerchio e la visione sarà per la maggior parte monoculare: ciò che vede l’occhio destro non corrisponde a quello che vede l’occhio sinistro, e addirittura inviano le immagini ad emisferi diversi del cervello, il cavallo percepisce in pratica due realtà diverse.
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Il Flehmen
flehmenForse vi è capitato di vedere un cavallo che vi mostra i denti in un largo sorriso: è il flehmen, detto anche “riso equino”, un comportamento del cavallo, che facilita il passaggio degli odori verso particolari ghiandole olfattive. Tirare in su il labbro superiore, sollevare la testa e allungare il collo, permette al cavallo di chiudere le narici e trattenere così l’odore all’interno dell’apparato olfattivo. Tale comportamento, osservato prevalentemente tra gli stalloni, soprattutto quando ci sono femmine in calore nelle vicinanze, può verificarsi anche quando il cavallo sta valutando la presenza di odori sgradevoli o pungenti.
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I cavalli sono “meteoropatici”
i cavalli e il meteoIl comportamento del cavallo è influenzato dalle condizioni meteorologiche: poco prima di un temporale, diventano nervosi, instabili e aggressivi. Se vivono in natura, per ripararsi da vento e pioggia, ogni animale del branco si dispone con la schiena al vento in funzione del suo livello nella scala gerarchica. Nella parte più esterna, si espongono i soggetti più deboli e meno importanti, all’interno quelli che hanno un ruolo più rilevante nel branco, che possono così godere della protezione dei primi.
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